
Alla vigilia delle elezioni più attese, Google, Apple, Levi's e altri colossi dispensano fior di quattrini per affermare il diritto degli omosessuali a sposarsi.
Sedotti dalla doppia possibilità di portare avanti i propri ideali e di sfruttare gratuitamente le prime pagine dei giornali di mezzo mondo, i giovani guru fondatori di Google, Larry Page e Sergej Brin, non ci hanno pensato due volte: 140mila dollari a titolo personale all'indirizzo di Equality California, l'organizzazione che guida la battaglia, e un post senza equivoci pubblicato sul blog ufficiale della società: "[...] Noi ci auguriamo che gli elettori della California votino contro la Prop 8, in quanto nessuno deve essere privato del suo diritto fondamentale di sposare la persona che ama, quale sia il suo orientamento sessuale". Un'attitudine liberale suffragata dalla community Gayglers (gay+googlers), directory di Google dedicata ai lavoratori omosessuali.
A seguire, la Apple dello slogan "Think different!" ha contribuito con un assegno di 100mila dollari e alcune righe pubblicate nelle Hot News: "Riteniamo che questa sia una questione di diritti civili piuttosto che solo una questione politica e ci schieriamo pubblicamente contro la Prop 8". L'impresa di Cupertino rivendica il profilo aziendale, sottolineando come sia stata tra le prime aziende californiane a riconoscere ai propri dipendenti omosessuali pari opportunità.
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